L’italiano istituzionale svizzero: analisi, valutazioni, prospettive (IT-IST_CH)

2020-2024 (FNS n. 10001F_192404). Direttrice: Prof. Dr. Angela Ferrari. Collaboratori di ricerca attuali: Dr. Letizia Lala, Dr. Filippo Pecorari; collaboratori di ricerca dottorandi: Daria Evangelista, Giovanni Piantanida.

L’oggetto di analisi è l’italiano istituzionale svizzero, vale a dire l’italiano delle autorità federali (legislative, esecutive e in parte anche giudiziarie) e cantonali (esecutive e legislative) del Ticino e dei Grigioni. Indicativamente, si esaminerà l’italiano scritto a Berna, Bellinzona e Coira, pubblicato nel Foglio federale, nella Raccolta ufficiale delle leggi federali, nel Foglio ufficiale del Cantone Ticino e in quello dei Grigioni; ci si occuperà inoltre dell’italiano dei siti dell’Amministrazione federale (www.admin.ch), del Parlamento svizzero (www.parlamento.ch), dell’Amministrazione cantonale ticinese (www.ti.ch) e grigionese (www.gr.ch). A questo nucleo di testi strettamente istituzionali, verranno aggiunti testi pubblicati sugli account ufficiali delle Amministrazioni confederale, ticinese e grigionese nei principali social network (Facebook, Twitter, Instagram): sedi che hanno ormai assunto un ruolo non trascurabile nella comunicazione tra istituzioni e cittadini.

Il progetto si pone l’obiettivo di descrivere le caratteristiche linguistiche (lessicali, sintattiche, morfologiche, interpuntive), testuali, pragmatiche e varietistiche dell’italiano istituzionale svizzero. L’analisi sarà soprattutto sincronica, ma si aprirà alla diacronia per verificare se ci siano tendenze evolutive in corso. Per far ciò si prenderà in esame il periodo dagli anni Ottanta a oggi, significativo per l’evoluzione della lingua italiana contemporanea in generale. L’analisi sarà condotta in pluri-comparazione: con l’italiano amministrativo d’Italia, con l’italiano delle sedi politiche e amministrative unionali, con le eventuali versioni francese e tedesca dei testi analizzati: quest’ultimo aspetto sarà cruciale in quanto la formulazione in italiano istituzionale svizzero è in molti casi la traduzione di un originale in francese o in tedesco. Questa analisi pluri-comparativa ci permetterà di situare i testi nel loro contesto politico, sociale e culturale, e di passare dalla descrizione alla spiegazione: potremo cioè non solo descrivere l’italiano istituzionale svizzero, ma anche stabilire perché è quello che è. Alla luce dei dati ottenuti, passeremo a una valutazione qualitativa. Verranno analizzate in particolare: la correttezza grammaticale, misurando gli eventuali influssi del francese e del tedesco; la coerenza testuale (logico-argomentativa, tematico-referenziale, enunciativo-polifonica); la chiarezza (vs oscurità), aspetto molto discusso per il linguaggio giuridico-amministrativo d’Italia; la modernità (vs vetustà) dell’italiano istituzionale svizzero in rapporto alle tendenze dell’italiano contemporaneo; la sua specificità diatopica rispetto all’italiano istituzionale d’Italia. Il momento della valutazione sarà anche l’occasione per confrontarci con direttive, indicazioni e guide redazionali emanate dall’Amministrazione (federale, ticinese, grigionese) e ricostruire quali siano gli aspetti normati e in che forma.

Dal punto di vista metodologico, l’analisi sarà rigorosamente corpus-based: una scelta doverosa, in un ambito finora indagato con campionamenti ristretti e di scarsa rappresentatività. Per far ciò sarà approntato un corpusdi un milione di parole, più 100.000 parole tratte dai social media. Il criterio guida della fase di corpus design sarà quello della rappresentatività: si raccoglieranno cioè testi che diano conto nel modo più ampio possibile della variabilità interna al genere “italiano istituzionale svizzero”. Si terrà perciò conto della ricorrenza quantitativa e della rilevanza comunicativa dei vari sottogeneri e registri comunicativi, e si costruirà – andando, come si diceva, anche alla dimensione diacronica – un campione bilanciato. I testi saranno raccolti nella loro integralità: ciò permetterà di valutare fenomeni quali la progressione tematica e la coerenza testuale lungo tutta l’estensione del testo, e consentirà inoltre di stabilire la distribuzione dei fenomeni osservati. Il ricorso al corpus avrà innanzitutto un valore euristico; in seconda battuta, i dati ottenuti permetteranno un’analisi qualitativa, condotta con metodi diversi a seconda del fenomeno preso in esame; infine, l’analisi potrà aprirsi a verifiche di tipo quantitativo: individuato un fenomeno significativo, questo potrà essere indagato all’interno del corpus e quantificato, sia in una prospettiva generale, sia confrontando le diverse fasi temporali.

L’impatto del progetto sarà anzitutto scientifico: esso permetterà, grazie ad analisi approfondite di carattere linguistico, testuale, pragmatico e varietistico, un avanzamento decisivo nella conoscenza dell’italiano istituzionale svizzero. Inoltre, il corpus raccolto - bilanciato e rappresentativo - potrà essere messo a disposizione per studi ulteriori (in linguistica, in diritto). Le analisi che emergeranno, con le relative esemplificazioni, potranno essere utili per operatori linguistici (estensori e traduttori di testi ufficiali) e fruitori dei testi (giuristi, politici o semplici cittadini). Il progetto avrà anche un’importanza istituzionale, nella misura in cui esso prevede una collaborazione con la Divisione italiana della Cancelleria federale e un confronto con progetti istituzionali in corso in Europa. La ricerca permetterà infine di dare visibilità all’italiano ufficiale svizzero, e sarà un modo per sostenere la terza lingua ufficiale della Confederazione.

What is a well written text? Holistic and analytic assessment of text quality in L1 and L2 Italian (WeWriTe)

2023-2026. Fondo europeo "Marie Curie Global Fellowship”. Direttori: Prof. Dr. Angela Ferrari (Università di Basilea), Prof. Dr. Gabriele Pallotti (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia). Ricercatrice: Zuzana Tóth (Università di Bratislava)

La qualità di un testo scritto è spesso descritta con termini figurati quali chiarezza o scorrevolezza. Definire esplicitamente ciò che rende un testo chiaro e scorrevole è tuttavia un compito arduo, probabilmente perché la percezione di un testo da parte dei lettori è influenzata da più variabili: linguistiche, testuali, pragmatiche, cognitive ecc. Questo problema teorico ha anche importanti ricadute in prospettiva applicata: come spiegare agli allievi cosa rende un testo chiaro e scorrevole? quali sono gli aspetti cruciali su cui concentrarsi quando si dà un feedback e quando in generale si insegna a scrivere? Sono domande cruciali, poiché la capacità di scrittura ha un impatto considerevole sulle prospettive professionali dei nostri giovani, sulla loro partecipazione alla vita sociale, sulla loro capacità di muoversi in modo ottimale nel mondo della comunicazione quotidiana mediata dalla rete, pubblica ma anche privata.

Il progetto si propone di esplorare la relazione tra la valutazione olistica dei testi, effettuata da valutatori esperti, e le loro caratteristiche linguistiche analitiche, per capire se e come sia possibile identificare proprietà oggettive e misurabili che distinguono i testi percepiti come ben scritti rispetto a quelli valutati negativamente. La lingua presa in considerazione è l’italiano, nella forma di testi argomentativi e narrativi, scritti da studenti universitari che hanno l’italiano come L1, L2 (o L3). I metodi di analisi prevedono l'uso di indici linguistici individuati da ricerche precedenti, che si concentrano sul lessico e sulla morfosintassi, e li integrano con nuovi indici, basati sul modello di Basilea dell'analisi testuale. Questo modello contribuisce a una comprensione più approfondita dell'architettura di un testo, analizzando come le informazioni siano strutturate e gerarchizzate, e come le unità testuali siano connesse ai diversi livelli semantico-pragmatici dell’architettura testuale.

Progressioni. Strumenti testuali per l'insegnamento della scrittura

2022-2024. Collaborazione tra l’Istituto di italianistica dell’Università di Basilea e il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport del Cantone Ticino (DECS). Direttrici: Prof. Dr. Angela Ferrari (Università di Basilea) e Alessandra Moretti (già esperta per l’insegnamento dell’italiano nelle scuole medie ticinesi, SIM). Collaboratori di ricerca: Nicola Selvitella (insegnante alle scuole medie in Ticino), Dr. Filippo Pecorari (Università di Basilea), Dr. Zuzana Tóth (Università di Bratislava, Università di Basilea), Dr. Letizia Lala (Università di Losanna).

Il progetto intende mettere a frutto il modello di testualità elaborato a Basilea (Basel Model) negli scorsi vent'anni al fine di ideare una didattica della scrittura che sia capace di andare oltre il lessico e la sintassi. Al centro dell'interesse ci sarà in particolare la micro-testualità, vale a dire i modi in cui il testo, nel passaggio da un periodo ai successivi, progredisce sui piani tematico, logico-argomentativo e enunciativo, sia dal punto di vista concettuale che linguistico. Ne uscirà da una parte un manuale che sarà indirizzato agli insegnanti delle scuole medie della Svizzera italiana, e dall’altra raccolte di schede didattiche direttamente rivolte agli allievi.

Tra linguistica testuale teorica e linguistica testuale applicata

Ipotesi per una valutazione automatica degli elaborati scolastici. Accordo di collaborazione tra l’Università di Basilea e EURAC Research, 2024-2027. Direttori scientifici: Prof. Dr. Angela Ferrari (Università di Basilea); Dr. Lorenzo Zanasi (EURAC Research, Bolzano). Collaboratori di ricerca: Dr. Filippo Pecorari (Università di Basilea); Arianna Bienati (EURAC Research, Bolzano); Dr. Chiara vettori (EURAC research, Bolzano)

L’accordo prevede più sotto-progetti più sotto-progetti. Quello attualmente in corso si pone l’obiettivo di elaborare una griglia di valutazione automatica della qualità della componente testuale degli elaborati scolastici delle scuole superiori. Le variabili che costituiscono la griglia sono definite a partire dalla modellizzazione della testualità nota come Modello Basilese (proposta recentemente nel Dizionario di linguistica del testo a uso delle scienze umane, a cura dell’équipe di linguistica italiana dell’Università di Basilea, Roma, Carocci, 2024

Le segmentazioni del testo scritto e parlato nell’italiano contemporaneo

Nel quadro dell’Accordo di cooperazione culturale e scientifica tra l’Università di Firenze e l’Università di Basilea, 2015-2028. Direttori: Prof. Dr. Angela Ferrari (Università di Basilea) e Prof. Dr. Alessandro Panunzi (Università di Firenze). Collaboratori di ricerca attuali: Prof. Dr. Emanuela Cresti (Università di Firenze); Prof. Dr. Massimo Moneglia (Università di Firenze) Dr. Filippo Pecorari (Università di Basilea); Dr. Valentina Saccone (Università di Firenze), Daria Evangelista (Università di Basilea), Giovanni Piantanida (Università di Basilea), Giulia Tonani (Università di Basilea), Terry Marengo (Università di Basilea), Letizia Lala (Università di Losanna).

Attraverso il confronto tra il Modello Basilese della testualità scritta e il modello fiorentino L-ACT della testualità parlata, il progetto si pone l’obiettivo di definire contrastivamente la testualità del parlato e dello scritto, con particolare attenzione ai dispositivi di coesione e al confronto tra la funzione svolta dalla prosodia e la funzione svolta dalla punteggiatura.