Seminar für Italianistik, Maiengasse 51, aula E005
Organizzatore:
Letteratura italiana
La conferenza propone di indagare l’eredità e l’attualità di Natalia Ginzburg attraverso un’analisi dell’immaginario femminile, della memoria e dello spazio traumatico nelle opere di Elsa Morante ed Elena Ferrante. Pur nelle evidenti differenze di stile e di contenuto, la scrittura di Ginzburg e di Morante risulta profondamente segnata dalle atrocità della Seconda guerra mondiale, che vide le due autrici colpite dalla persecuzione. Entrambe le scrittrici mettono in questione gerarchie consolidate, restituendo visibilità agli emarginati – tra cui donne (ebree), bambini, animali – e creando una poetica relazionale della marginalità che ha profondamente influito anche sulla scrittura contemporanea di Elena Ferrante. Sebbene prevalentemente riconducibili a un realismo di superficie, le opere di tutte e tre le autrici sono attraversate da doppi fondi e momenti di frattura – una forma di «realismo traumatico» (Rothberg) – che emergono dal paesaggio urbano in rovina, dalle visioni oniriche dei personaggi o, ancora, dagli oggetti che popolano la quotidianità borghese, mettendo in scena esperienze umane al tempo stesso quotidiane ed estreme. In questa prospettiva, l’intervento riflette su come le opere di Ginzburg rimangano testi fondativi di un immaginario letterario di grande attualità in un contesto geopolitico globale più che mai minacciato da conflitti e tensioni radicali.
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