Pubblicazioni 2025
Libri dei docenti di Italianistica pubblicati nel 2025

Gabriele Bucchi, Enrico Zucchi
«Sotto breve giro di parole» - Aspetti della ricezione e del riuso di Tacito tra Cinque e Seicento
“Ritenere sotto breve giro di parole concetti grandi e spiritosi e sentenze gravissime che talora danno diletto e maraviglia insieme”. Con queste parole un traduttore del primo Seicento, Girolamo Canini, esprimeva un’idea del “profitto” che il grande pubblico poteva ricavare dalla lettura di Tacito. Questo volume raccoglie tredici contributi dedicati ad altrettanti casi di ricezione dello storico romano nell’età moderna (dalla fine del Cinquecento alla fine del Seicento), concentrandosi in particolare su modalità e scopi della citazione e rifunzionalizzazione dell’autore degli Annales all’interno di contesti politici e geografici diversi (Italia, Spagna, Olanda). Attraverso lo studio di tipologie testuali e generi letterari quali la trattatistica politico-morale, le raccolte di aforismi, la satira, le lezioni accademiche, ma anche le annotazioni personali destinate a uso privato, i saggi qui raccolti delineano il progressivo trasformarsi del tacitismo da oggetto di indagine prevalentemente storico-filologica in un fenomeno editoriale e sociale di notevole portata e di indubbio successo.

Maria Antonietta Terzoli
Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis
quarta ristampa
Romanzo epistolare tra i più significativi in area italiana, le Ultime lettere di Jacopo Ortis ebbero straordinaria fortuna di pubblico a inizio Ottocento, e notevole influenza su scrittori come Manzoni e Leopardi, nonché sulla narrativa epistolare successiva. Libro di forte cifra autobiografica e di scottante attualità politica, il romanzo ebbe una storia editoriale complessa - segnata anche dalla censura - tra il 1798 e il 1817. Si propone qui la stampa zurighese del 1816, pubblicata dal Foscolo durante l'esilio svizzero, che costituisce l'edizione più completa, arricchita da un originale apparato iconografico e dalla splendida Notizia bibliografica. Il commento, anzitutto esplicativo della lettera del testo, registra l'intertestualità foscoliana più significativa, senza tuttavia segnalare tutti i loci paralleli. I rinvii alle molteplici fonti propongono una radiografia dei debiti foscoliani e suggeriscono una linea interpretativa articolata, facendo posto anche alla competenza scritturale dell'autore e alla sua memoria dei testi sacri.

Filippo Pecorari (éd.)
Le istituzioni pubbliche sui social media: lingua e comunicazione
Bulletin VALS-ASLA, numero 118
Il volume, costituito da sette contributi, presenta al suo interno numerose sfaccettature e vuole essere rappresentativo delle principali linee attuali di ricerca linguistica sulla comunicazione istituzionale via social media. Gli articoli riflettono anzitutto la diversità delle piattaforme usate al giorno d'oggi dalle istituzioni per comunicare con la cittadinanza: trovano spazio nel volume riflessioni incentrate su Facebook, X/Twitter, Instagram, YouTube. Anche le prospettive di analisi e le metodologie adottate negli articoli sono all'insegna della varietà. Si va da approcci più tradizionali, fondati sull'analisi linguistica della qualità dei testi amministrativi nei suoi principali livelli (morfologia, morfosintassi, sintassi, lessico, testualità), ad approcci basati sull'analisi del discorso, sull'analisi socio-pragmalinguistica, sulla traduttologia applicata, sulla semiotica multimodale. I metodi quantitativi e qualitativi, negli studi raccolti, trovano un bilanciamento e, a tratti, una felice combinazione. I soggetti istituzionali che comunicano via social media sono numerosi, e anche sotto questo aspetto il volume rappresenta diverse anime: gli articoli affrontano la comunicazione di istituzioni pubbliche centrali (Governi, Ministeri), di istituzioni pubbliche periferiche (Università, istituti di promozione culturale, enti di promozione turistica), di politici provvisti di un ruolo istituzionale. Sono infine molteplici anche i contesti politico-istituzionali esaminati nei saggi del numero tematico: l'Italia (e l'italiano) è al centro della trattazione, ma trovano spazio anche la Svizzera (con particolare attenzione all'italiano lingua ufficiale) e la Francia (con particolare attenzione alla comunicazione rivolta verso l'Italia).

Francesco Diaco
L’ingratitudine dell’ospite. Fortini e la lirica moderna
https://books.fupress.it/catalogue/lingratitudine-dellospite/15079
Davanti alla poesia contemporanea, Fortini avverte «la forza di due passioni contrarie, quella verso la partecipazione e quella verso il distacco, da cui derivano tanto la presenza quanto l’ingratitudine dell’ospite». Anche come studioso, perciò, si pone sulle soglie e le frontiere, interessandosi al mainstream lirico otto-novecentesco e insieme guardando al di fuori di esso, verso un’estetica preromantica o verso l’avvenire. Ciò che unisce i vari ambiti della sua attività critica qui indagati – comparatistica e francesistica (Baudelaire, i simbolisti, il Surrealismo), metricologia e teoria letteraria, italianistica (Saba, Noventa) e traduttologia – è la postura assunta di fronte a una modernità che non viene rinnegata in toto, bensì attraversata dialetticamente, in vista di una società capace di coniugare libertà individuali e destini generali.